La Cledu-Clinica legale dell’Università di Palermo esprime profonda solidarietà e assoluta vicinanza agli avvocati e alle avvocate, alle giornaliste e ai giornalisti coinvolti nelle intercettazioni effettuate nell’ambito di un procedimento penale presso il Tribunale di Trapani riguardante alcune operazioni di ricerca e soccorso in mare operate da ONG nel 2016.

Abbiamo appreso come tali intercettazioni siano state oltre che illegittimamente effettuate anche indebitamente trascritte negli atti. In particolare, la giornalista Nancy Porsia, che conosciamo e stimiamo per il suo indefesso lavoro e per il suo coraggio nel raccontare la verità di quel che accade nel Mediterraneo centrale, e che per altro non risulta in alcun modo indagata, è stata intercettata mentre parlava con alcuni avvocati fornendo consulenza tecnica rispetto ad altri procedimenti penali allora pendenti che nulla hanno a che fare con l’indagine di Trapani.

Si tratta di un attacco estremamente grave e preoccupante alle garanzie poste dal nostro ordinamento a tutela della libertà di stampa, del diritto di difesa, e della libertà indispensabile nell’esercizio della professione forense.

Si tratta di un attacco al nostro stato di diritto e ai più fondamentali principi democratici, che rischia di assumere gli inquietanti contorni di una strategia di accerchiamento, se non di intimidazione, di tutti i soggetti che in questi anni, a vario titolo e dalle diverse prospettive della loro professione, hanno speso il loro impegno per difendere il diritto e i diritti nel Mediterraneo centrale e alle frontiere del nostro Paese.

Una delle avvocate coinvolte è peraltro la nostra Serena Romano, tra le fondatrici della Cledu,collega, amica, punto di riferimento per noi come per tante altre persone che credono che il diritto possa e debba essere uno strumento di giustizia e mai di oppressione e discriminazione. 

Siamo accanto a lei, come sempre, più di sempre in questo momento, e chiediamo con forza che venga immediatamente fatta luce su dinamiche e responsabilità di quanto è avvenuto, perché simili fatti non possano ripetersi.